FRIULI VENEZIA GIULIA
CANTARUTTI ALFIERI – Schioppettino 2003
Lo schioppettino che Antonella e Fabrizio hanno voluto offrire per questa avventura sensoriale è un esempio di come quest’uva così indigena, così fieramente friulana, sappia affrontare il tempo con pazienza e profondità. Le uve vendemmiate manualmente vengono sottoposte a pigiatura soffice e avviate alla vinificazione secondo i processi consolidati per i vini rossi. Pressatura soffice, macerazione sulle bucce con oculati rimontaggi e delestage per una ottimale estrazione e fermentazione alcolica, il tutto sotto rigidissimo controllo termico. Lo Schioppettino viene quindi svinato e lasciato in serbatoi di acciaio per una fase di illimpidimento per decantazione naturale; subito dopo avviene il travaso in carati di legno ungherese da 300 litri ove rimane per un anno e mezzo, durante il quale svolge fermentazione malolattica e matura lentamente. Si presenta lucido e granato nel bicchiere, con riflessi in chiaro-scuro; l’olfatto viene stuzzicato da sentori terziari piuttosto marcati che ricordano il catrame, l’incenso, la cannella e il tabacco, con note officinali in sottofondo e un alone di frutta cotta e nocciola. In bocca è caldo e leggiadro, nonostante si avvertano intatte la stoffa e la struttura, i tannini hanno lasciato un timbro polveroso e il sorso regala un ritorno sapido e un senso di freschezza invidiabili. La confettura di prugne è tenue ma presente, le spezie corredano il finale che rivela un registro balsamico con ricordi di arancia candita. Una tenuta interessante e intellegibile che trasmette il senso del tempo e della terra.
Articolo redatto da www.acquabuona.it nel mese di Marzo 2011 e pubblicato sul medesimo sito.
rudy
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