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lunedì 21 marzo 2011

I prodotti secondari dell' uva e del vino

Luogo comune è pensare che dall' uva si produca solo vino, dalla fermentazione del mosto, ma intorno a questo mondo girano tutta una serie filiere secondarie, a volte molto più importanti del prodotto principale.
Partiamo dall' uva, dalla quale possiamo produrre oltre che vino anche mosto d' uva, tutti i succhi d' uva che troviamo in commercio sono prodotti da questa.

Nelle fasi sucessive alla pressatura, con le sostanza di scardo vinacce e vinaccioli possiamo produrre dalle prime, grappe e distillati, oppure tannini, utilizzati come tannini di biccia delicati e eleganti.
Dai secondi, i vinaccili  possiamo estrarre olii, nello specifico olio di vinaccioli, molto rinnomato e costoso, e talvolta sono estratti i tannini da vinaccioli, caratteristici di aromi forti e grezzi, che danno ruvidità al vino.

All' ottenimento del mosto possiamo scegliere se farlo fermentare, per ottenere vino, oppure possiamo concentrarlo per ottenere dei concentreti per l' arrichimento in zuccheri di altri mosti, magari più importanti per l' obiettivo enologico, ma scarsi in concentrazione zuccherina.

Dopo la vinificazione, e quindi dopo aver ottenuto il vino, possiamo scegliere se mantenere questa filiera oppure altre filiere, tra qui la distillazione, sia per ottenere alcol sia per ottenere aromi, da poter addizionare sucessivamente ad altri vini.

In fine dal vino possiamo ottenere un' altro prodotto molto noto, l' aceto, che rappresenta un' ampia fetta di mercato, e quindi tornaconti davvero interessanti.

Ci tengo a precisare che tutti i prodotti di sintesi sopraelencati  non devono dare adito a cattive idee, infatti questi provengono direttamente dalle uve stesse, e permettono di fare aggiunte mirate e non estranee al mio prodotto, in secondo luogo voglio riflettere sul fatto che far vino è bello, ma molti mercati si basano su prodotti di scarto dalla produzione di questo.

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