PENSARE DIVINO, un blog che ruota intorno al mondo del vino, partendo dalla vite, passando per l' uva e arrivando al bicchiere in tavola.
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martedì 27 dicembre 2011

Piantare pali

Dopo 2 giorni di festa, riprendiamo con gli articoli, speranzoso che tutti abbiano passato un bel Natale!

Oggi, come ogni anno, abbiamo cominciato il periodo in oltre la potatura (iniziata 1 mese fa) procediamo con la sistemazione del vignali, ovvero tirare i fili nelle vigne più vecchie e sostituire i pali marci.
Proprio oggi ci siamo dedicati al secondo lavoro, e abbiamo cambiato più di 400 pali, il nostro metodo è semplice e sbrigativo:
- prima un operai passa a selezionare i pali da sostituire
- vengono svitate le staffe che permettono il sostegno dei fili per l' impalcatura del verde
- raccogliere i pali rotti
- passare a distribuire i pali nuovi
- piantare e legare il palo nuovo

Solitamente invece di usare dei pianta pali su trattore, adoperiamo dei mini scavatori 30-35 q che ci permettono di piantare il palo velocemente, agendo su 4 filari di viti contemporaneamente, e sè necessario scavare e risistemare tiranti o pezzi di palo interrati

molte aziende solitamente usano trattori con pianta pali, però in questo modo di opera solo su 1 filare per volta, e comunque gli addetti minimi sono sempre 2, per un lavoro spedito, senza contare il rifornimento dei pali che rende il lavoro discreto (opposto di costante) generando molte perdite di tempo.
A vantaggio del pianta pali c'è il fatto del costo contenuto, e della facilità di uso, però ormai tutti sanno usare uno scavatore e si posso trovare facilmente a noleggio.

giovedì 22 dicembre 2011

la differenza tra un tecnico e un giornalista....

il giornalista pensa alle parole, il tecnico persa al contenito
per un giornalista Lt, L e lt rappresentano tutte il litro, per un tecnico solo L, e non usa hl (ettolitro)
per il giornalista gr e g sono uguali un tecnico concepisce solo g per definire il grammo e solo le tonnellate come multiplo
un tecnico ha la risposta al significato DOC e DOP un giornalista costruisce la spiegazione mettendoci del proprio
un tecnico può essere un giornalista, ma un giornalista non può essere un tecnico

domenica 18 dicembre 2011

john deere 5080 gv Vs fendt vario 210

Giusto l' altro giorno siamo andati a vedere i modelli compatti della JD ci interessava un trattore da vigneto, quindi eravamo concentrati sulla seri GV o GF (la differenza tra i due è solo la larghezza degli assi, per il resto sono identici) non ho potuto provarlo in campo ma solo farci un giro nel piazzale, sufficiente per trarre le prime conclusioni.

Personalmente ha una linea estetiche che non mi dispiace, anche se con gli assi spostati indietro rispetto ad altri trattori, lo vedo perfetto per grossi cariche posteriori, ma instabile per le attrezzature anteriori (io ho un trincia sarmenti dal peso di 750 Kg che monto sull' anteriore).

Come motore nulla da dire, con più di 4 litri di cilindrata ha una grandissima coppia già a 1500 giri, che gli permette di lavorare ad un regime di giri molto basso.

Il cambio, meccanico a 4 marce con inversore idraulico, utile nelle manovre, permetta una volta tempestiva, anche la mezza marcia inseribile sotto sforzo è interessante, utile per variare la velocità durante la lavorazione.

La cabina, stretta, ma con una buona visibilità  e vivibilità, senza l' ingombro del tunnel centrale dovuto al cambio.

Gli unici difetti che ho riscontrato sono, il filtro dell' olio, posizionato all' esterno sotto il pedale della frizione in una posizione molto vulnerabile e poco protetta, l' eccessiva luce da terra, che crea instabilità in collina, il serbatoio dell' acqua per i tergicristalli, posizionata dietro la cabina in una posizione scomoda ed esposta, ed infine la maggiore debolezza è rappresentata dalla gommature, sull' anteriore sono disponibili solo ruote piccole e strette (max 280 di larghezza) che non sono il massimo per scaricare a terra 80-100 CV del motore senza controllo di trazione. Il tutto per un prezzo ragionevole che si aggira attorno ai 55.000 euro, completo di tutto.

ora passiamo al fendt, L'ho provato in campo, e ne sono rimasto colpito.

Per contro rispetto al JD ha una cilindrata inferiore 3 Lt (se non ricordo male) con 3 cilindri, di cui molti ne sono scettici, data la piccola cilindrata, ma ricordiamoci che in abbinato c'è un cambio vario, che tira fuori il meglio di se sotto sforzo, facendo sembrare un RI.ST.IC. un semplice stirpatore.

La cabina è piccola, ma con una buona visibilità, senza leve, e con tanti bottoni, ogni tanto con la gamba destra si premono involontariamente i comandi dell' idraulico.

La gommatura a disposizione è molto variegata, e permette una buona presa sul terreno, tenendo conto che l' elettronica assiste sempre la trazione, si hanno prestazione super.

La sospensione anteriore è un optional, che non è necessario, ma rende il trattore molto comodo e manegevole, ammortizzando le asperità stradali, o variando l' assetto del trattore per un maggiore o minore carico sull' avantreno.

Il trattore è incredibile, è comodo, però non è adatto per operai che non amano l' elettronica, e sono abituati ai vecchi fiat, poi c'è il prezzo che schizza a 75.000 euro per la versione completa.

(ho provato un JD da 80 CV e un fendt da 100 CV ma non ho fatto un raffronto di prestazioni pure, le macchina non sono comparabili)

martedì 13 dicembre 2011

potatura lunga o potatura corta

Questo è un problema molto presente durante questo periodo, come faccio a scegliere tra potatura lunga (tralcio con più di 3-4 gemme) o corta (sperone da 1-3 gemme)?

La risposta potrebbe risiedere nel considerare la vigoria della pianta, ovvero se ho una pianta molto vigososa lascio più gemme, in modo che sfoghi l' acrescimento su più punti vegetanti, mentre se è una pianta poco vigorosa si preferisce lasciare meno punti vegetativi. questo non è un ragionamento giusto, o meglio in parte, se non altro nel caso dove mi trovo con un portainnesto vigoroso, piantato su terra fertile in condizioni ottimali, posso sfruttare un carico di gemme che può arrivare a 4-8 tralci da 10-12 gemme (allevamento a silvoz) per lasciare maggior libertà vegetativa alla pianta.

Il ragionamento su potatura lungo a corta, invece si deve basare sulla capacità del vitigno o del clone di avere gemme vegetanti apicali o basali, mi spiego:
 su un Cabernet (Franc) una potatura lunga è sconsigliata, in quanto, questo predilige la fertilità delle gemme basali, e quindi è meglio avere 4 speroni da 2 gemme, piuttosto che un tralcio singolo con 8 gemme, delle quali si svilupperanno solo le prime;
viceversa su un Carmenere, è meglio potare lungo, visto che questo clone (simile al precedente) ha una fertilità apicale marcata rispetto a quella basale, e per opposto vale il discorso precedente.

Altro discorso riguarda le gemme cieche, che affronteremo a parte, visto la notevole specificità in relazione ad acrotonia e metodo di allevamento.

venerdì 9 dicembre 2011

martedì 6 dicembre 2011

LA TECNICA DEL SOVESCIO, CONSIGLI E QUANTITA'



La tecnica del sovescio è ampia e complessa ma vogliamo darne un sunto ad aiuto degli agricoltori  novizi, per questa operazione cosi utile per vivificare la terra.
Come procedere:
  • arieggiare il terreno, con ripuntatori o simili, evitando un rimescolamento ecessivo degli strati
  • pulire e preparare la superficie come un letto di semina
  • procedere alla semina o a righe o a spagnio del composto scelto, attenzione all' umidità del terreno, seminare il miscuglio di sementi in maniera omogeneameglio fitto, per evitare evventuali infestanti. Consiglio una semina a spagnio per miscele pronte e semine a righe alterne e incrociate per michele auto preparate. (seminare possibilmente prima di una pioggia o irrigare).
  • coprire il seme con un vibro, o erpice a denti leggero, e dove possibile compattare il terreno con un rullo

    trinciare o passare con rullo per paciamatura quando siamo al 10% della fioritura, circa a marzo e lasciare apassire, non seccare (c'è molta differenza), appena pronto interrare il tutto, è possibile coniugare le 2 attività con un passaggio di fresa, che sminuzza la pianta e la interra
  • dopo 20-30 gg potete cominciare la semina, se avete eseguito il sovescio in campo aperto, per la vigna non c'è problema, mentre se volete piantumare con tuberi (carote, patate) è meglio aspettare 60 gg

per il prossimo anno ripetere il tutto, già dopo il primo anno si vedono I risultati, si possono confrontare terreni sovesciati (non so se esiste ma rende l' idea) da tesseni non trattati, il colore del primo sarà nettamente più scuro, grazie all' apporto di sostanza organica
Settembre e ottobre sono i mesi ideali per eseguire la tecnica del sovescio. Durante l'inverno infatti la terra consente un maggior sviluppo radicale, permettendo poi in primavera di avere la massima crescita fogliare.
In quest'epoca il terreno si presta alla massima attività biologica a vantaggio delle radici ma soprattutto della flora microbica del terreno. La tecnica nel sovescio, che consiste nell' interratura di apposite culture, permette di coltivare il suolo per creare un ambiente favorevole allo sviluppo della pianta, vite o altra pianta che sia. Troppo spesso dopo anni di operazioni colturali non idonei ( diserbi ripetuti, passaggi di macchinari ), la vita microbica comincia a dimostrare segni evidenti di stress .
I terreni sono spesso troppo calpestati e con una struttura che impedisce di svolgere le normali funzioni biologiche. Con una miscela da sovescio si può migliorare notevolmente la struttura del terreno ed arricchire la vita del sottosuolo migliorandone la fertilità. In tal modo migliora anche la biodiversità che determina un equilibrio naturale tra i vari elementi utili a contenere e/o evitare problemi causati da insetti dannosi (es. afido). Sono utili piante con una grande forza di crescita, con radici che riescono a sgretolare il terreno ed arrivare in profondità. La parte aerea deve attirare una notevole quantità di insetti utili per un lungo periodo.
In questo contesto la terra aumenta rapidamente in sostanza organica ed altre sostanze nutritive. Le miscele hanno anche l'importante funzione di eliminare le infestanti, anche le più difficili (come la gramigna).
I principali vantaggi:
  • Incrementare la fertilità naturale del suolo riattivando un minimo di vita microbiologica
  • Aumentare piano piano il tenore in sostanza organica
  • Migliorare la struttura fisico-chimica del suolo
  • Riequilibrare il suolo e dare  alla vite la possibilità di autodifesa naturale.
  • Lotta contro l'erosione
  • mantenimento dell' azoto nitrico, con un' evventuale apporto
  • entrare in competizione con infestanti

Particolarmente importante è il sovescio di leguminose in quanto queste sono tra le poche specie vegetali in grado di fissare direttamente l'azoto atmosferico. Con tale sovescio si trasferisce, tramite l' azotofissazione, azoto dall’atmosfera al terreno.


Il sovescio, quindi, rappresenta un mezzo per concimare i terreni, anche nei paesi caldo - aridi, indipendentemente dalla disponibilità di letame ed è quindi una pratica molto utilizzata nell'agricoltura biologica.



Quantità di nutrienti in Kg/ha nei tessuti di alcune piante






Quantità indicativa di seme per colture da sovescio




Le tabelle le ho prese da internet e sono sfrutto di: Elaborazione Sol.Eco. da lavori diversi, tutte le quantità sono espresse in Kg/ha, e forniscono info molto importanti e sintetiche.

lunedì 5 dicembre 2011

Perchè le bottiglie di vino sono cilindriche

Sono un paio di giorni che ci penso, ma nessuno ha saputo rispondermi, allora provo a ragionarci io, condividendo le mie idee:

1- sono più eleganti, hanno una linea sinuosa ma non troppo agressiva
2- gli spigoli sarebbero d' intralcio, ma permetterebbero di sfruttare meglio lo spazio
3- sono di più facile stampaggio, infatti soffiando dentro un cilindro la pressione è ugualmente distribuita su tutta la superficie, favorendo uno spessore costante
4- l' etichetta genera una continuità (se abbastanza grande) coda che su una bottiglia a basa quadrata non si potrebbe avere, esempio le bottiglie di olio dove le etichette hanno una bordatura di vetro, sui vini non sempre.
5- analogamente al punto 3, per gli spumanti la pressione di 7 bar è più facile da contenere
6- favorisce un gioco omogeneo di linee curve, facendo riferimento ad etichette non squadrate
7- è più facile meccanizzare l' etichettature di un formato tondo rispetto ad un quadrato (non ne sono sicuro)
8- è tradizione avere in tavola contenitori cilindrici (bicchieri, piatti, terrine, bottiglie, brocche)
.... non ho altre idee, aspetto suggerimenti...
9- frutto da una chiaccherata con un amico, nel passato le prime bottiglie ad essere fatte erano quelle dello champagne, con del cristallo (non vetro) soffiato, e questo metodo è più facile sulla forma cilindrica