Martedì 7 Giugno, con la classe del secondo anno di Viticultura ed enologia dell' università di Udine, accompagnati dal prof. Zironi, siamo andati in visita a 3 cantine socili 2 appartenenti al gruppo Agrifrutta e 1 era la Caviro (produttrice del Tavernello).
Cominciamo dalla prima, è un ' azienda situata vicino a Rimi, appena arrivati ci ha accolto uno dei responsabili di cantina, che molto gentilmente ci ha accompagnati in una visita guidata, illustrandoci tutte le atrezzature, in sintesi all' ingresso troviamo un a serie di vasche di dimensioni variabili da 6000 a 10000 ettolitri, più avanti ci sono le buche per lo scarico dei carri (dopo che sono stati efettuati i controlli e le analisi) in totale avevano 4 tramogie accoppiate a 6 diraspatrici, il carico massimo supportato in vendemmia a pieno regime sono 2000 quintali di contenimento tramogie e 20000 quintali lavorati in giornata. Da qui il diraspato viene pompato in una serie di presse, 2 siprem da 1000Q che lavorano in combinata, e poi all' interno vengono servite una serie di 5 presse in continuo e una pressa a nastri, da qui il pressato finisce nelle cisterne dove con 4 flottatori continui viene illimpidito (la feccia viene filtrata da 6 filtri sotto vuoro, ad occhio erano da 100-120 mq), il vino fermentato viene vene trattato a freddo per la stabilizzazione tartarica e poi filtato con un filtro tangenziale a 18 cartucce.
Quest' azienda produce solo vini bianche con quantitativi di 75.000 hl annui, di cui un 30% (variabile9 vine consegnato obligatoriamente alla Caviro
Verso ora di pranzo siamo arrivati a Forlì sede della Caviro, dove accolti dal responsabile di cantina siamo potuti entrare in azienda (meglio chiamarla industria...) dopo una breve presentazione del marchio Tavernello, indossati i camici usa e getta abbiamo varcato le porte della cantina, subito d? impatto si notano vasche di dimensioni spaventose, in mezzo a queste sono situati 2 impianti di stabilizzazione tartarica continua, uno per i vini rossi e l' altro per i bianchi, lavorando giorno e notte per 5 gg la settimana (il sabato e la domenica sono giornate dedicate alle manutenzioni) il vino stabilizzato passa in una serie di tubi in acciaio dove vengono fatte delle aggiunte in continuo di solforosa, MCR e altro. Tempo una paio di gg il vino viene imbottigliato, o meglio inscatolato nel tetra pak, grazie a 8 macchine appositamente studiate le quali riempiono dagli 8000 ai 10000 tetra pak all' ora, che tramite un sistema di robot perfettamente programmati vengono imbancalati e stoccati in un magazzino completamente automatizzato, qui i carichi permangono per un massimo di 3 settimane.
I rifornimenti di vino all' industria avvengono sia tramite gomma sia tramite rotaio, con un gran via vai di camio, ogni vasca loro contiene 12000 hl, se una cisterna su camion ne porta circa 300hl ne servono 40, tenendo conto che li la cantina su svuota molto rapidamente è come essere in autostrada! Il volume di prodotto della Caviro si aggira intorno a 1.700.000.000hl di vino annui.
Nel pomeriggio siamo approdati all' ultima visita in un' azienda empre del gruppo Agrifrutta, nella quale vengono prodotti principalemente vini rossi, qui abbiamo potuto osservare molte tecnologie legate alla macerazione e fermentazione in rosso, l' enologa della coperativa ci ha accompagnati in un giro didatticamente interessante, in quanto ci ha da prima spiegato tutti i metodi di lavorazione e in fine ci ha fatto asaggiare tutti i prodotti aziendali, i quali mi hanno lasciato sodissfatto, sia per la qualità della gamma più alta sia per aver testato la differenza nei vitigni coltivati in alta o bassa collina.
Dopo la degustazione siamo ritornati in Friuli, soddisfatti della nostra gita, non capita tutti i gg di visitare aziende così grandi e importanti, infatti la visita alla Cviro è stata preziosa dal punto di vista informativo ma poco interessante dal punto di vista formativo in quanto le nostra piccole realtà sono ben lontane da essa. Per fortuna!
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