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lunedì 9 gennaio 2012

Rosso Antico al BBeQ – Storiche annate di grandi rossi incontrano la cucina di Carlo Tanoni



C’eravamo lasciati qualche mese fa con due grandi approfondimenti nella dimensione dei vini rossi, dei grandi rossi da invecchiamento, ripartendo la nostra analisi in due distinte tipologie: monovitigni e assemblaggi. E’ stato un viaggio impegnativo e trasversale, che traguardava le “cento” etichette, in grado di regalarci degustazioni di gran pregio, verticali memorabili e confronti di altissimo livello. Ma ci mancava qualcosa per concludere quel viaggio, mancava il confronto con il tempo che ci avvalorasse quella declaratoria di “grandi rossi da invecchiamento”.
Per questa tappa finale, fatta di poche etichette, giusto otto, ma tutte rigorosamente con almeno dieci anni di cantina sul vetro, ho pensato che ci voleva un connubio tale da completare il senso profondo del vino: l’abbinamento con pietanze in grado di esaltarne le singole proprietà ed esaltarsi in una corrispondenza organolettica fatta di contrasti e bilanciamenti, contrapposizioni ed equilibri. Sono stati Carlo e Tiziana Tanoni a regalarmi l’occasione perfetta, in un pomeriggio uggioso di fronte al mare di Latina, nel loro accogliente ristorante che ben conosciamo per la qualità della cucina e la cordiale ospitalità: il BBeQ.
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Tortino di patate e guanciale con salsa al curry
con Carato 1999 – Cantarutti Alfieri
Questa è la vera rivelazione della serata, un vino che conoscevo per quanto me lo aveva descritto la sua appassionata produttrice, Antonella Cantarutti, ma che ha superato persino le qualità decantate. Lavorazione curata applicata ad un Cabernet Franc in purezza, vinificato con l’utilizzo di tutte le tecnologie in grado di agevolare al meglio la perfetta espressione di una fisionomia territoriale. Raccolta manuale e pigiatura soffice con pressa a polmone, poi macerazione sulle bucce per 2/3 settimane con rimontaggi e delestage sistematici. Dopo la svinatura il mosto passa in barriques dove trascorre un anno e mezzo durante il quale svolge la malolattica, il contenuto di tutte le barriques viene infine assemblato e lasciato riposare per quasi un anno. Dopo dodici anni si offre con un colore ancora coeso, tendenzialmente granato con riflessi amaranto. I profumi evidenziano una incipiente nota vegetale, incisiva e lunga, poi toni terziari di tabacco, liquirizia e cuoio si intrecciano a note fruttate di rovo; chiude un sentore di rosa appassita. Al palato si apprezza l’apporto fruttato, sorprendentemente vivo e dolcemente polposo, tra ribes e mora; ma è l’apporto acido, integro e godibile, a sorprendere, con tannini fluidi e infiniti, di spessore e funzionali alla
trama sensoriale, che si chiude al mio palato con una piacevole traccia iodata. Il tortino di Carlo Tanoni è perfetto, il sapore del guanciale bilancia la dolcezza delle patate e il curry si amalgama ottimamente al vino. Ma il messaggio è che l’idea di un piatto speziato sia la matrice ideale per il nerbo acido e il complesso aromatico di questo vero purosangue friulano.

tratto da:
Posted By Riccardo Brandi On 4 gennaio 2012 @ 03:26 In In copertina 

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