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venerdì 14 dicembre 2012

Peronospora della vite


La peronospora causata dal fungo Plasmopara viticola, è una delle più gravi malat­tie della vite. Essa è originaria del Nord America e si è diffusa in Europa a partire dalla fine del XIX secolo.
SINTOMATOLOGIA :
Plasmopara viticola infetta tutti gli organi erbacei della vite.
Sulle foglie in accrescimento i primi sintomi sono riscontrabili sulla pagina superiore e consistono in zone decolorate (macchie) piuttosto estese (3 cm e più di diametro) dai contorni relativamente regolari. Sono localizzate preferibilmente lungo i margini e risultano clorotiche giallastre e tipicamente traslucide (denominate macchie d’olio) nel caso della maggior parte dei vitigni a uve bianche e rosse, rossastre in alcuni vitigni ad uve nere. Successivamente tali aree decolorate possono imbrunirsi e necrotizzare. In condizioni di elevata umidità sulla pagina inferiore, in corrispondenza delle zone decolorate (macchie d’olio) si può osservare la formazione di efflorescenze biancastre rappresentate dalle strutture riproduttive del fungo. Se le foglie sono molto recettive e se l’ambiente è molto favorevole alla malattia, comparsa della efflorescenza biancastra e necrosi possono verificarsi senza la preliminare formazione delle macchie d’olio. Gli attacchi gravi di peronospora determinano in genere la caduta anticipata delle foglie (filloptosi).
Nel caso di foglie vecchie ed in particolar modo dopo l’estate così come su quelle di vitigni resistenti, le macchie di peronospora risultano piccole, di forma poligonale, delimitate tra le nervature (Peronospora a mosaico).
I tralci erbacei subiscono attaccati in modo particolare in prossimità dei nodi, generalmente a partire da infezioni sui piccioli fogliari. I sintomi consistono in aree prima idropiche, poi livide e successivamente necrotiche. Spesso si originano spaccature longitudinali in corrispondenza delle quali può svilupparsi l’efflorescenza biancastra costituita dalle sporificazioni della Plasmopara viticola.
L’azione del fungo, sui tralci erbacei determina ipertrofia dei tessuti con conseguente accrescimento unilaterale del tralcio che si piega andando a formare un uncino o una forma a “S”.
Sui grappoli l’infezione può avvenire direttamente o indirettamente a partire dal tralcio erbaceo. Prima dell’allegagione possono comparire sintomi caratterizzati da macchie livide oltre che da ipertrofie deformanti il peduncolo, raspo e racimoli (forme ad uncino o a “S”).
In seguito, se le condizioni sono favorevoli allo sviluppo del fungo, i grappoli possono venir ricoperti dalle fruttificazioni del patogeno e quindi seccare.
Dopo l’allegagione, gli attacchi di peronospora determinano sui grappoli, due diverse sindromi che vengono comunemente chiamate come marciume grigio e marciume bruno.
Il marciume grigio è tipico dei giovani grappoli con raspo e racimoli ancora in gran parte erbacei e acini piccoli. L’infezione di tali organi si manifesta con una colorazione plumbea, successivamente vengono ricoperti dalle fruttificazioni del fungo emesse attraverso gli stomi degli acini con formazione nell’insieme di una colorazione grigia.
Sui grappoli più vecchi, l’infezione degli acini determina, per lo più senza evidenziare fruttificazioni fungine (da qui il nome diperonospora larvata), una colorazione brunastra, perdita di turgore e avvizzimento. L’assenza di fruttificazioni del fungo si spiega in quanto “l’evasione del fungo” dagli acini esclusivamente attraverso gli stomi o altre fessurazioni. Quando gli stomi degli acini (con l’aumentare dell’età) perdono funzionalità e/o degenerano il micelio del fungo rimane “intrappolato” all’interno dell’acino e di conseguenza non sono possibili evasioni di organi sporulanti del fungo in questione. Il marciume grigio si verifica abitualmente in primavera, viceversa la peronospora larvata è particolarmente frequente nelle estati fresche e piovose che consentono attacchi tardivi.
I danni legati alla presenza ed alle infezioni di Peronospora sono legati ai seguenti fattori:
  • riduzione della produzione dell’annata
  • riduzione delle riserve nutritive della pianta
  • perdita di vigore e riduzioni di produzioni anche ingenti nelle annate successive.
CICLO BIOLOGICO: La peronospora è causata da un fungo oomicete, e quindi strettamente legato all' acqua, fa parte delle malattie trofiche ed è un patogeno obbligato, lo sviluppo è intercellulere.
In primavera la OOSPORA presente nel terreno, genera un tubo alla fine del quale si crea una bolla (molto leggere) dentro la quale riversa il citoplasa, formando così un ZOOSPORANGIO O MACROSPORANGIO che contiene 30-40 ZOOSPORE biflagellate, essendo questa struttura più leggere viene trasporta sulle foglie dove si apre e libera sulle foglie le zoospore infettant, quelle sulla pagina fogliare superiore muoiono mentre quelle sulla pagina inferiore daranno origine all' infezione. Le condizioni climatiche sufficienti per iniziare il processo prevedono 10 mm di acqua e 10°C mentre per l' infezione è necessaria anche  una vegetazione ricettiva, oltre i 10 cm di lunghezza (regola dei tre 10). La zoospora presente sulla pagina inferiore della foglia nuota nella strato di acqua superficiale grazie ai flagelli, in presenza di uno stoma, si incista alle cellule si guardia e da origine a un micelio che penetra attraverso lo stoma. Il promicelio si diffonde fino alle cellule del tessuto a palizzata nella zona superiore della foglia (zona di fotosinteri) qui dal micelio si genera uno stiletto che penetra meccanicamente la parete primaria della cellula, entra nei punti di giunzione tra le 2 pareti fino all' interno della cellula, nel plasmalemma viene spinto un austorio dalla punta arrotondata, che salificandosi (prende sali dal micelio) per effetto osmotico comincia a trasferire le sostanze di  riserva delle cellule (macchia d' olio, necrosi). Quando le sostanze di riserva nel micelio sono sufficienti, all' esterno viene originato un grappolo di rami conidiofori, che ad ogni apice portano uno zoozporangio con 2 zoospore, generatesi per divisione asesuate (mitosi --> 1n) a maturità le zoospore vengono liberate dando origine alle infezioni secondarie.
In autunno con l' abbassamento delle temperature all' interno della foglia il micelio comincia a differenziarsi dando origine ai gametangi e  alla riproduzione sesuata per GAMETANGIOGAMIA, si forma un ANTERIDIO (piccolo) ed un OOGONIO (grande)  si comincia a formare una OOSPORA (2n) all' interno della  pagina fogliare che ricca di zuccheri complessi (amidi) è pronta a svernare da prima nelle foglie e poi nel terreno, durante l' inverno la oospora matura, ovvero in gg in cui le temperature salgono gli enzimi cominciano a scomporre gli zuccheri composti in zuccheri semplici, come glucosio e fruttosio, prontamente utilizzabili nella stagione sucessiva per dare origine alle zoospore. (2n)

cit: http://agroambiente.info.arsia.toscana.it

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